 |
 |
 |
 |
 |
 |
 |
| Dors Regione Piemonte - Centro di Documentazione per la Promozione della Salute | ||||||
Progetto Vineyard
Regione Piemonte gruppo ASL Cuneo 1
Progetto avviato nell’anno 2022
INTERVENTO/AZIONE
6) Attività formative in peer-training e co-training presso le vigne didattiche dell'Istituto Umberto I (Alba)
Il setting delle principali azioni di progetto - tese a fornire a persone con disagio psichico una formazione pratico-esperienziale utile all'inserimento lavorativo e a costituire un contesto abilitante capace di impattare positivamente sul benessere e sul più generale percorso di recovery dei partecipanti - è quello scolastico, nello specifico la sede albese dell'Istituto di Istruzione Superiore Umberto I.
Le attività si sono volte nelle "vigne didattiche" dell'Istituto e, nell'incontro finale, presso la cantina sperimentale scolastica.
L'intervento è stato condotto nella forma del "peer training", intendendo la dimensione "peer" in una duplice prospettiva: oggettiva o esterna (l'affiancamento di persone prossime l'una all'altra per età o altre caratteristiche, come quella dell'essere entrambe "in formazione", che in virtù di questa vicinanza possono condividere registri interpretativi e comunicativi e favorire così la trasmissione di competenze) e soggettiva o internalizzata (l'affiancamento mira a sostenere il partecipante affiancato dallo studente nella possibilità di "sentirsi" pari, nella misura in cui traiettorie biografiche non tradizionali, alterate dall'insorgere di un disturbo, possono aver allontanato la persona da esperienze e percorsi tipici di quell'età e dunque avere influito negativamente sulla rappresentazione di sé, sul sentirsi o meno all'altezza dei coetanei e delle attese sociali, sulla percezione di poter essere e sulla fiducia di poter diventare).
Le attività si sono volte nelle "vigne didattiche" dell'Istituto e, nell'incontro finale, presso la cantina sperimentale scolastica.
L'intervento è stato condotto nella forma del "peer training", intendendo la dimensione "peer" in una duplice prospettiva: oggettiva o esterna (l'affiancamento di persone prossime l'una all'altra per età o altre caratteristiche, come quella dell'essere entrambe "in formazione", che in virtù di questa vicinanza possono condividere registri interpretativi e comunicativi e favorire così la trasmissione di competenze) e soggettiva o internalizzata (l'affiancamento mira a sostenere il partecipante affiancato dallo studente nella possibilità di "sentirsi" pari, nella misura in cui traiettorie biografiche non tradizionali, alterate dall'insorgere di un disturbo, possono aver allontanato la persona da esperienze e percorsi tipici di quell'età e dunque avere influito negativamente sulla rappresentazione di sé, sul sentirsi o meno all'altezza dei coetanei e delle attese sociali, sulla percezione di poter essere e sulla fiducia di poter diventare).
| Periodo | Numero edizioni | Ore singola edizione | Totale persone raggiunte | Setting |
| 01/02/2023 - 30/09/2023 | 15 | 5 | 60 | Ambiente scolastico |
| Comuni coinvolti nell’intervento |
| Cuneo; |
| Destinatari | Metodi | Carichi di lavoro |
| Insegnante Minori Adolescenti (14-18 anni) Giovani Patologie specifiche | Educazione / sviluppo di competenze / formazione | Infermiere » Operatori : 1 - ore 75 Sociologo » Operatori : 1 - ore 35 Insegnante scuola secondaria di secondo grado » Operatori : 2 - ore 75 Altra figura o professione » Operatori : 1 - ore 75 |
| Note aggiuntive |
| L'affiancamento dei partecipanti agli studenti dell'IIS Umberto I, sotto la guida e la supervisione del personale docente e tecnico dell'istituto, ha consentito di dare continuità ai benefici del rapporto uno-a-uno, già sperimentato nelle attività in vigna della fase pilota del progetto, e dell'interazione mediata da un'attività pratica e manuale (le operazioni di cura della vite), utile a moderare l'intensità emotiva dell’incontro, normalizzare i silenzi e lasciare spazio alla comunicazione non necessariamente verbale. Accanto alla possibilità di acquisire competenze spendibili per l'accesso al mercato del lavoro, un secondo elemento sostiene la scelta del contesto scolastico come setting dell'intervento: il riconosciuto valore che le esperienze formative a contatto con persone con vissuti di disagio mentale (contact-based education) possono avere per gli studenti coinvolti, in particolare adolescenti. La ricerca su questi temi ci dice che tali esperienze, grazie all'interazione diretta, contribuiscono a screditare disinformazione e false credenze sul disagio psichico, a ridurre il pensiero stereotipato, gli atteggiamenti stigmatizzanti e il desiderio di distanza sociale (Chen et al. 2018; Mellor 2014; Sakellari et al. 2016). Questi vantaggi sono stati effettivamente riscontrati sul campo, laddove le attività hanno stimolato la riflessione degli studenti e messo in discussione alcuni preconcetti relativi al disturbo mentale. In questo senso, il progetto Vineyard ha raggiunto un piccolo ma promettente risultato inatteso, mostrandosi come possibile strumento di informazione e de-stigmatizzazione all'interno della comunità (in questo caso, presso l'ente scolastico e gli adolescenti che lo frequentano). |