Banca dati progetti e interventi di Prevenzione e Promozione della Salute
UN PATENTINO PER LO SMARTPHONE PROGETTO INSERITO CATALOGO OFFERTA FORMATIVA ASL VCO PER LA SCUOLA
Regione Piemonte gruppo ASL Verbano Cusio Ossola
Progetto avviato nell’anno 2017

INTERVENTO/AZIONE
formazione studenti
gli insegnanti formati hanno realizzato unità didattiche indirizzate agli studenti.
PeriodoNumero
edizioni
Ore singola
edizione
Totale persone
raggiunte
Setting
/02/2018 - /06/2018  1000Ambiente scolastico
DestinatariMetodiCarichi di lavoro
Scuola secondaria di primo grado
Educazione / sviluppo di competenze / formazione
  • Programmi educativi
  •  
    Note aggiuntive
    Nella prima unità didattica attraverso video-stimoli l'insegnante affronta in classe il tema dell'identità digitale, dei dati sensibili, della privacy e della web-reputation. Il linguaggio e le modalità sono costruiti in linea con l'età dei preadolescenti evitando di stimolare prematuramente condotte ai limiti, ma contestualizzando il tema con quesiti che stimolino soprattutto la discussione di gruppo. Ad esempio: "vorresti che la tua cameretta avesse pareti di vetro? Che tutti sappiano di te, cosa fai, dove sei? Che tutto ciò che dici fosse appeso nella piazza della tua città?" Gli alunni vengono sollecitati così a impostare il livello di condivisione delle proprie informazioni personali on-line. Nella seconda parte della prima unità viene affrontato il delicato tema dell'adescamento e del sexting, connesso con l'eternità dei dati su Internet, utilizzando sempre video adatti al linguaggio e all'età dei preadolescenti, consigliati dal sito istituzionale di "generazioni connesse" e attraverso quesiti-stimoli-provocazioni quali ad esempio: "passeggeresti per il corso della tua città senza vestiti?" "ciò che posti on-line è per sempre" "la rete è sconfinata, puoi trovarci ogni genere di persona e contenuto" "inviteresti mai a casa tua una persona che non si mostri a viso scoperto?". In questo modo gli alunni sono stimolati a rendersi conto della sicurezza della "piazza" virtuale sulla quale navigano, del grado di intimità e di confidenza da condividere, a scegliere come garantirsi la riservatezza e come verificare l'identità dell'interlocutore dietro allo schermo, diffidando dall'anonimato.
    Nella seconda unità didattica il docente-referente per il cyberbullismo affronta direttamente il tema del cyberbullismo a partire, ancora una volta, da video selezionati, stimolando in classe la discussione anche attraverso l'attivazione di role-play che prevedono non solo il ruolo di vittima e cyber bullo, ma anche quello degli spettatori attivi/passivi che svolgono il ruolo di attivatori/modulatori delle dinamiche online e offline. A conclusione viene somministrato individualmente il test finale; se superato, viene consegnato il patto da riportare controfirmato: condizione questa necessaria per l'ottenimento del patentino.
    In sintesi, il "dispositivo formativo", oltre ad offrire una riflessione intorno alle potenzialità e i rischi degli strumenti digitali, ha permesso di sperimentare/osservare/discutere "in vivo" i vari ruoli in gioco. Le funzioni empatiche così stimolate hanno non solo sostenuto la consapevolezza e la responsabilità, ma hanno anche permesso di sperimentarne la funzione protettiva nelle relazioni, aspetto non sempre facile da cogliere e sostenere direttamente on-line per l'assenza di contatto diretto tra bullo/vittima/platea di spettatori dato dalle caratteristiche intrinseche del mezzo informatico stesso. Rispetto ai programmi e ai modelli di intervento antibullismo-cyberbullismo a livello internazionale (cfr. Gini-Pozzoli, 2017), il Progetto si colloca all'interno degli interventi rivolti alla comunità e in particolare a quelli che hanno come obiettivo la mentalizzazione nel senso tracciato Fonagy (Twemlow WS. W. et al., 2010, Fonagy, Target, 2001, Fonagy et al 2005) delle dinamiche Bullo-Vittima-Spettatori per riflettere, empatizzare, modulare le emozioni e di conseguenza fissare le regole di comportamento interpersonale. Il patto infine rappresenta l'espressione concreta e coerente di una responsabilità anche da parte dei genitori.
    da Croce M., Gabutti E., Gnemmi A., Iaderosa A., Un patentino per lo smartphone?
    Riflessioni e risultati da un progetto interistituzionale di educazione all'uso consapevole e responsabile. pubblicato DAL FARE AL DIRE 3/2018


    
    Dors Regione Piemonte - Centro di Documentazione per la Promozione della Salute