Banca dati progetti e interventi di Prevenzione e Promozione della Salute
CATALOGO OFFERTA FORMATIVA ASL VCO: PEER EDUCATION
Regione Piemonte ASL Verbano Cusio Ossola
Progetto avviato nell’anno 2017 - Ultimo anno di attività : 2023

Abstract
  • Obiettivo generale
    • Promuovere la consapevolezza rispetto a condotte sessuali a rischio attraverso messa in discussione della "questione" in chiave sanitaria tendente ad escludere nella costruzione e realizzazione degli interventi non solo gli studenti ma anche altre parti del "sistema scuola" ( es gli insegnanti), della comunità quali enti locali, genitori, associazioni; b) il superamento della sensazione di estemporaneità e di estraneità rispetto ai percorsi scolastici di molti progetti; c) la critica agli interventi "spot" più dettati dall'ansia di "fare qualcosa" che dalla importanza di innescare processi di partecipazione e sviluppo d) l'importanza di considerare la ricaduta ed il senso degli interventi in termini affettivi, culturali, generazionali. Il progetto si è sviluppato attraverso il coinvolgimento e la partecipazione di rappresentanti di classe o di istituto e studenti senza cariche elettive, interessati a collaborare ad avviare una riflessione e progettazione di processi di prevenzione partecipata. Il tutto con il fine di avviare un processo partecipativo senza l'ipocrita pretesa di cancellare le asimmetrie di ruolo e di funzione tra i partecipanti al lavoro, ma al contrario, attento a riconoscere il ruolo proprio degli adolescenti come fonte primaria di informazioni indispensabile vuoi per una analisi partecipata dei bisogni vuoi per la programmazione e realizzazione delle azioni.
      IL PROGETTO PRENDE AVVIO NELL'ANNO 1996 e tuttoggi è attivo. Promuovendo e "ripetendo" i percorsi di formazione ed azione da parte dei peer. I percorsi di peer education a scuola danno avvio alla promozione del capitale sociale spendibile in contesti informali ed extrascolastici (sportelli sociosanitari, associazionismo, progetti di prevenzione agli incidenti stradali, percorsi di Peer&Media education all'interno dei social network).
  • Analisi di contesto
    • Il progetto è nato negli anni 90 dalla necessità di rispondere alla forte prevalenza ed incidenza di casi di AIDS riscontrati a livello locale.
      Insieme alla critica alla comunicazione verticale, al concetto di categorie a rischio, al target vissuto come problema, tale progetto si è contraddistinto sin dall'inizio per i seguenti punti : a) la messa in discussione della "questione" in chiave sanitaria tendente ad escludere nella costruzione e realizzazione degli interventi non solo gli studenti ma anche altre parti del "sistema scuola" ( es gli insegnanti), della comunità quali enti locali, genitori, associazioni; b) il superamento della sensazione di estemporaneità e di estraneità rispetto ai percorsi scolastici di molti progetti; c) la critica agli interventi "spot" più dettati dall'ansia di "fare qualcosa" che dalla importanza di innescare processi di partecipazione e sviluppo d) l'importanza di considerare la ricaduta ed il senso degli interventi in termini affettivi, culturali, generazionali. Il progetto si è sviluppato attraverso il coinvolgimento e la partecipazione di rappresentanti di classe o di istituto e studenti senza cariche elettive, con il fine di avviare un processo partecipativo senza l'ipocrita pretesa di cancellare le asimmetrie di ruolo e di funzione tra i partecipanti al lavoro, ma al contrario, attento a riconoscere il ruolo proprio degli adolescenti come fonte primaria di informazioni indispensabile vuoi per una analisi partecipata dei bisogni vuoi per la programmazione e realizzazione delle azioni. A tuttoggi, anche grazie all'implementazione "a cascata", ovvero i peer senior che formano i peer junior, i peer formati sono oltre un migliaio, gli insegnanti oltre duecento, ed i ragazzi incontrati nelle sessioni d'aula oltre ventimila. La sfida attuale ,a seguto della c.d. rivoluzione digitale 2.0 è quella della applicazione e della estensione del modello nel territorio del web e l'ibridazione con la media education.
  • Metodi e strumenti
    • 1) Definizione dell'obiettivo di prevenzione ed individuazione del target di riferimento e del target bersaglio
      2) Reclutamento e formazione dei peer. Il reclutamento richiede una fase preliminare di promozione . La formazione, qualunque sia l'obiettivo di prevenzione e il modello di PE di riferimento, non può che non considerare due assi: quello cognitivo riferito alle conoscenze relative all'obiettivo di prevenzione e quello comunicativo-relazionale riferito al ruolo del peer, alla sua capacità di gestire e condurre i gruppi di pari. Simulazioni e riflessioni teoriche che permettano di dar vita ad una comunicazione orizzontale, che possa facilitare l'emersione nel gruppo dei pari di ansie, emozioni e vissuti sviluppando in tal modo un apprendimento emozionale, un cambiamento del clima del gruppo, sono gli elementi base della formazione . Utili nella formazione e quindi nella cassetta degli attrezzi del peer è la conoscenza di varie modalità di gestione dei gruppi: focus group, brain storming, role playing, problem solving, ma anche strumenti di tipo artistico espressivo e comunicativo si pensi all'ausilio di video che possono risultare utili. E' poi importante insieme alla formazione alla gestione del gruppo, l'affiancamento in peer esperti, e la successiva possibilità di elaborare l'intervento discutendone in supervisione. Gran parte della formazione dei peer avviene infatti direttamente sul campo, nelle prime fasi con l'appoggio di un peer esperto, ed attraverso la condivisione e rielaborazione collettiva dell'esperienza in appositi momenti formativi post-intervento. 3) Ruolo e formazione degli adulti. Diversi sono i ruoli ed i compiti degli adulti in un progetto di PE. La PE infatti non è una dismissione dei ruoli degli adulti, bensì una strategia in grado di mettere in relazione mondo giovanile e mondo adulto, comunicazione orizzontale e comunicazione verticale. Importante quindi è la presenza di una rete "adulta" che promuove, progetta, organizza e supporta gli interventi. Possono farvi parte istituzioni sanitarie, associazioni e cooperative del terzo settore, istituzioni scolastiche, enti locali. Compito di tale rete è il supporto istituzionale, essenziale per il reperimento e la continuità delle risorse umane, professionali ed economiche , per la validazione dell'esperienza e la sostenibilità della stessa , ed anche il coinvolgimento diretto di singoli che, provenendo ed appartenendo ad diversi ambiti (istituzionali, professionali etc) siano messi in condizione di condividere idee, linguaggi, che garantiscano una continuità nel tempo ed una sinergia di responsabilità e ruoli. Vi possono poi essere adulti ed istituzioni che hanno un ruolo "dietro le quinte" ed altri prossimali al gruppo dei pari. Si pensi ad esempio nel caso di progetti school based agli insegnanti che diventano referenti del loro istituto e partecipano a pieno titolo alla rete territoriale ed ad altri assumono il ruolo di facilitatori supportando lateralmente l'azione dei peer con specifici interventi. La loro formazione avrà gli stessi assi di quella dei peer (cognitiva e comunicativo-relazionale) con maggior peso naturalmente del primo avendo il secondo asse principalmente lo scopo di rendere consapevoli i docenti delle modalità di intervento dei peer.
      4) Setting di intervento. I setting possono essere diversi a seconda dell'obiettivo, del target, e le diverse fasi di evoluzione del progetto. Possiamo incontrare sia setting strutturati per quabti riguarda il tempo, il luogo ed il numero di partecipanti, sia di setting a geometria variabile tipici degli interventi outdoor o con gruppi informali. E' infatti interessante sottolineare come la peer education stia sempre più trovando applicazione non solo nel mondo della scuola, ma anche in contesti molto diversi quali carceri, luoghi di lavoro, piccoli centri extraurbani, con una grande variabilità anche nei destinatari degli interventi e nelle opzioni operative. (Di Cesare, Giammetta, 2011, p. 57). I diversi setting richiedono strategie di intervento ovviamente diverse. Ad esempio nel caso della polarità leggera il setting sarà orientato a favorire un intervento di tipo animativo associato ad un tipo di comunicazione finalizzata a permettere l'emersione di ansie ed emozioni privilegiando la relazione tra i peer ed il gruppo. Nella polarità forte sarà invece possibile incontrare setting organizzati intorno a modalità simili ad una lezione dove l'obiettivo è quello di favorire uno spazio ove sia possibile affrontare i problemi in modo razionale piuttosto che emotivo.
  • Valutazione prevista/effettuata
    • A tuttoggi, anche grazie all'implementazione "a cascata", ovvero i peer senior che formano i peer junior, i peer formati sono 1900, gli insegnanti oltre 450 ed i ragazzi incontrati nelle sessioni d'aula oltre 23.500.
      RICERCHE E VALUTAZIONE: Tra il 1998 e il 2002 sono stati effettuati quattro progetti di ricerca. Il primo, nel 1998 ha avuto l'obiettivo di esplorare la dimensione del gruppo dei pari come luogo sociale primario che si intreccia con la classe a volte in modo armonico, altre volte in modo conflittuale contribuendo in modo sostanziale ad elaborare, in modo condiviso, i concetti chiave per lo sviluppo del modello stesso. La ricerca successiva del 1999 nasce dall'interesse a comprendere come intervenire in chiave preventiva rispetto al fenomeno dei disturbi alimentari. Una successiva ricerca ha poi evidenziato l'importanza delle differenze di genere rilevando ad esempio come nei maschi del gruppo sperimentale aumentino le emozioni negative mentre aumentino nelle femmine gli stereotipi associati all'AIDS. Ma quali possono essere le possibili applicazioni ed evoluzioni della peer education oltre il contesto scolastico, con la prospettiva di impiegare appieno il capitale sociale prodotto con i peer nella comunità? E' possibile pensare alla figura del peer educator fuori dalla scuola, come una forma avanzata di volontariato basato sulla commistione di momenti di prevenzione primaria e di attività ludico espressive? A partire dal 2005 attraverso le indicazioni emerse dai focus group si è mappato il territorio individuando luoghi e stili di consumo di alcol dove intervenire tentando di incidere nel binomio alcool-guida. Un successivo progetto di analisi dei bisogni e progettazione condivisa a livello di politiche giovanili ha incluso tutti i residenti dai 16 ai 19 anni, per un totale di circa 1200 soggetti che hanno ricevuto ricevuto un avviso via posta e un secondo invito telefonico a partecipare a dei focus group. I temi indagati riguardavano quale percezione di città secondo i giovani, quali aspettative e desideri verso il mondo adulto e le istituzioni ma anche quale impegno si era disposti a spendere per raggiungere questi obiettivi. I partecipanti ai gruppi focus sono stati circa il 10% dell'universo e gli esiti della ricerca hanno diverse indicazioni di lavoro verso la prospettiva operativa seguente dello sviluppo di comunità inteso come lo sviluppo permanente di momenti di ricerca-azione partecipati dai giovani stessi: idea ben diversa dal fornire servizi o puro e semplice intrattenimento, come molte volte rischiano di essere intese le politiche giovanili. Ma quali sono state le ricadute nella "vita successiva" di chi è stato peer ? La prima ricerca realizzata , nel 2007 ha tentato di ‘misurare' il ricordo e la salienza dell'esperienza vissuta : oltre il 70% si è dichiarato molto o abbastanza influenzato dalla Peer Education; il 31, 6% sul piano delle "tematiche trattate" e "responsabilizzazione personale", Il 16,2% come influenza sul "percorso professionale e personale" e il 14% nel "gestire le relazioni interpersonali". Interessante il dato che, se nell'11,8% dei casi vi è stato il bisogno personale di sentirsi utili a sé e agli altri, fin dall'inizio l'utilità della formazione "personale" (per sé stessi) è pari o superiore a quella "sociale" (per le classi e coetanei), con 4,2 punti su 5 vs. 4,1. Un elemento che può apparire come paradossale, porta ad affermare che gli ex-peer valutano gli interventi svolti come più utili se stessi rispetto a quanto lo siano stati per le classi (4,1 vs 3,3 su Likert a 5 punti). Infine una ricerca quantitativa rivolta sempre ad ex-peer e conclusa nel giugno del 2011 è stata finalizzata a testare il ricordo dell'esperienza di peer education in vista di un possibile coinvolgimento in altre possibili applicazioni quale ad esempio lo scenario del web 2.0. La doppia scelta di aggettivi tra quelli proposti in una lista bilanciata per caratterizzare i percorsi formativi svolti fino ad un massimo di 5 anni prima, ha portato a risultati netti: per gli 87 ex peer che hanno risposto al questionario si trattato soprattutto di un'esperienza formativa (56 preferenze), utile (54), divertente (45), importante (36) e piacevole (22), a testimonianza di un significato profondo e non effimero o fittizio. Il 24% degli intervistati desidera rimanere in contatto con formatori e responsabili del progetto appare ed il 17,7% è interessato a trovare nuovi ambiti di applicazione della peer education. In proposito, il 70% vorrebbe sperimentare nuove modalità di peer education sul web, il 20% risulta indeciso e il 10% non è invece intenzionato.
      PUBBLICAZIONI: Croce, Gnemmi, 2003 (a cura di) Peer Education. Adolescenti Protagonisti della prevenzione, Angeli, Milano; Dalle Carbonare, Ghittoni, Rosson (eds) Peer Educator Istruzioni per l'uso, Angeli,Milano; Ottolini, 2011, Verso una peer education 2.0, G.Abele, Torino; Croce, Lavanco, Vassura (eds) , 2011, Prevenzione tra pari. Modelli, pratiche e processi di valutazione, Angeli, Milano; Ottolini, Rivoltella (eds) , Il tunnel & Kayak. Teoria e metodo della peer e media education. 2014, Franco Angeli, Milano.
      CONVEGNI NAZIONALI : VB 2003: Peer Education. Adolescenti protagonisti di quale prevenzione; VB 2008, Peer & Video Education. Adolescenti, prevenzione e comunicazione multimediale.
  • Note
    • AGGIORNAMENTO 2017 Liceo Cavalieri
      I peer educator coinvolti complessivamente nell'anno 2017 sono stati 108, di questi 76
      hanno lavorato e concluso il loro percorso nell'a.s. 2016/2017 e 32 hanno iniziato la
      collaborazione nell'a.s. 2017/2018. Nell'a.s. 2016/2017, i percorsi formativi sono stati
      orientati alla prevenzione delle IST e del bullismo e hanno coinvolto rispettivamente le
      classi prime e seconde dell'istituto. In accordo con il referente alla salute, per l'a.s.
      2017/2018 si è optato per organizzare due corsi di formazione finalizzati ad interventi
      sulla prevenzione delle IST: il primo si è svolto nel periodo ottobre - dicembre 2017, il
      secondo si svolgerà nel marzo-maggio 2018. Anche quest'anno più della metà dei
      partecipanti ha mostrato interesse anche per altre attività, tra le quali gli interventi
      sulla guida sicura e prevenzione all'alcol e sostegno agli anziani fragili.
      Circa 30 dei nuovi peer parteciperà alla formazione sulla prevenzione del gioco
      d'azzardo nella prima metà del 2018.
      VCO Formazione
      Nell'a.s. 2016/2017 si sottolinea la solidità del rapporto con l'Istituto e l'intenzione della
      Direttrice di riproporre l'attività per l'a.s. 2017/2018. Nel maggio 2017, infatti, si è
      svolto un incontro di informazione e sensibilizzazione sulla promozione della guida sicura
      e prevenzione delle sostanze, nell'ambito del progetto "Welfare alcologico: prevenzione
      dei rischi alcol correlati" in collaborazione con Ser.D ASL VCO e Croce Verde di
      Gravellona Toce. In particolar modo, si sottolinea l'interesse degli studenti coinvolti
      nell'intervento definito come "leggero, propositivo, interattivo e coinvolgente". Con
      l'occasione, si è svolto un incontro di formazione per docenti sui temi dei rischi alcol
      correlati.
      Maggia
      Nel mese di aprile 2017 si è svolto un incontro con il referente alla salute dell'Istituto.
      Sono stati presi accordi per la partecipazione degli studenti ad una delle azioni del
      progetto "Welfare alcologico: prevenzione dei rischi alcol correlati". . Nel corso dei primi
      mesi dell'anno scolastico 2017-2018 sono stati formati circa 40 docenti sui temi del
      rischio alcol correlato, con la collaborazione degli operatori del Ser.D.
      In seguito circa 160 studenti delle classi quarte hanno assistito allo spettacolo di teatro
      prevenzione "Giovani Spiriti" e dopo poche settimane sono stati coinvolti negli interventi
      con i simulatori curati dall'equipe di Contorno Viola, Asl Vco, Croce verde e Cssv.
      Liceo Gobetti
      Nell'a.s 2016/2017 hanno partecipato alla formazione 20 peer educator delle classi
      quarte, di questi 19 hanno concluso il percorso. Il gruppo di peer educator si è mostrato
      molto attivo e propositivo rispetto al tema e alle tecniche di gestione del gruppo classe,
      innovando con attività di animazione costruite ad hoc gli interventi di ricaduta con i
      pari. Un modulo è stato dedicato alla peer&media education e alla prevenzione di
      comportamenti a rischio nel web. I peer hanno partecipato alle attività di accoglienza
      alle classi prime nell'a.s. 2017/2018. Nell'a.s. 2017/2018 è stata nominata una nuova
      referente alla salute, la prof.ssa Tognetti. E' previsto un incontro nel gennaio 2018 per
      l'organizzazione e il coordinamento del nuovo percorso di peer education.
      Istituto Spinelli
      A fronte di un grande numero di candidature (66 studenti), si è deciso di replicare la
      formazione in due momenti: un primo corso nell'a.s. 2016/2017 nei mesi di gennaiomarzo
      e un secondo nell'a.s. 2017-2018 nei mesi di ottobre-novembre. Entrambi i gruppi
      si sono mostrati molto partecipi e propositivi, intervenendo con motivazione alla
      formazione e integrando gli interventi nelle classi con attività di animazione costruite ad
      hoc. I peer del primo gruppo hanno inoltre partecipato al progetto accoglienza e
      cyberbullismo, organizzato in sinergia tra gli operatori di Contorno Viola e i docenti
      dell'istituto. Si sottolinea la presenza costante e un forte motivazione da parte del
      gruppo di docenti formati, tanto che gli stessi hanno richiesto due incontri aggiuntivi per
      l'approfondimento del metodo peer&media education e prevenzione al cyberbullismo. La
      Dirigenza ha coinvolto l'associazione nella progettazione di un percorso di promozione
      alla cittadinanza digitale per l'a.s. 2017/2018, di cui si attendono ancora i risultati.
      Liceo Spezia
      Nell'a.s. 2016/21017 si sono svolti gli interventi nelle classi con i peer già attivi nello
      corso dell'anno scolastico, previo un apposito momento formativo di ripasso.
      Nel secondo quadrimestre, i peer sono stati coinvolti in un percorso di peer&media
      education per la realizzazione e la moderazione online di alcune pagine social dedicate
      ai temi dei comportamenti a rischio nel web.
      Gli stessi peer hanno partecipato agli interventi come peer esterni presso ENAIP di
      Domodossola. Nel corso dei primi mesi dell'anno scolastico 2017/18 i peer di quinta
      hanno effettuato gli interventi in tutte le classi terze. Inoltre, nel mese di dicembre, sei
      peer hanno partecipato agli interventi presso l'Enaip.
      I.T.C. Einaudi
      Nell'a.s. 2017/2018, così come nel precedente, l'istituto non ha individuato un referente
      alla salute interno, figura fondamentale per la riuscita degli interventi di peer
      education. La Dirigenza scolastica ha deciso di non attuare quindi il progetto per
      quest'anno scolastico. Si rimanda a una successiva verifica e un eventuale colloquio con
      la Dirigenza alla presenza del dott. Mauro Croce.
      ENAIP
      Storicamente l'intervento in questo Istituto viene effettuato con il supporto di peer
      esterni, in quanto la scuola ha solo corsi biennali o triennali. In questo anno scolastico
      sono intervenuti peer provenienti dal Liceo La Spezia. Si evidenzia l'interesse degli
      studenti coinvolti negli interventi di ricaduta, sia rispetto ai temi trattati sia alla
      possibilità di incontro e confronto con pari provenienti da realtà esterne al loro
      ambiente scolastico. Anche nell'anno 2017-18 i peer del Liceo Spezia hanno svolto gli
      interventi di prevenzione nelle 2 classi terze dell'Istituto.
Tema di salute prevalenteTemi secondariSettingDestinatari finali
EMPOWERMENT
Infezioni sessualmente trasmesse (IST)
Luoghi del tempo libero
Ambiente scolastico
Ambienti di vita
Luoghi informali
Comunità
Scuola secondaria di secondo grado
19-24 anni
Patologie specifiche
Sovracomunali (distretti, asl, consorzi socio-assistenziali, province, ecc.)
Obiettivi specifici e interventi/azioni
Documentazione di progetto
Allegato/link esterno
Allegato/link esterno
Documentazione azioni interventi
Allegato/link esterno
http://www.facebook.com/contornoviolapeereducation/2019
Allegato non descritto2019
https://www.facebook.com/contornoviolapeereducation/2018
Allegato non descritto2018
http://www.peer-education.it1995
http://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_libro.aspx?ID=22414&Tipo=Libro&strRicercaTesto=&titolo=il+tunnel+e+il+kayak%2E+teoria+e+metodo+della+peer+++media+education1995
Allegato non descritto2018
Allegato non descritto2018
Materiale formativo/educativo
Traccia di lavoro 2018
Linee guida per formazione insegnanti2018
Allegato non descritto1995
-Statistiche percorsi di peer education nel VCO con dati aggiornati dal 1995 al 2015. -Presentazione percorso peer education1995
Categoria non definita
Allegato non descritto2019
Allegato non descritto2019
Allegato non descritto2019
Allegato non descritto2019
Allegato non descritto2018
Allegato non descritto2018
MandatiScuola PoloFinanziamenti
Piano Regionale di Prevenzione (PRP)
Pratica Regionale raccomandata
Piani locali / Aziendali di prevenzione e promozione della salute
Omegna
IS DALLA CHIESA-SPINELLI
Scuola Secondaria di secondo grado
Attività corrente istituzionale
Finanziamenti europei
Leggi Regionali
Responsabili e gruppo di lavoroEnti promotori e/o partner
Dr. CROCE Mauro (responsabile)
Direttore
A.S.L. V.C.O.
Email: mauro.croce@aslvco.it
Telefono: 0323 541407
Dott.ssa POLETTI FEDERICA
MEDICO INFETTIVOLOGO
ASL VCO
Email: federica.poletti@aslvco.it
Telefono: 0323/541329
Dr. MONDINO VINCENZO
MEDICO INFETTIVOLOGO
ASL VCO
Email: vincenzo.mondino@aslvco.it
Telefono: 0323/541368
EMILIO GHITTONI
ANDREA GNEMMI
FRANCESCA PARACCHINI
CLAUDIA RATTI
GIANMARIA OTTOLINI
ASSOCIAZIONE CONTORNO VIOLA
Azienda Sanitaria
ASL VCO

Associazione
Contorno Viola

Amministrazione Locale
Comune di Verbania


Dors Regione Piemonte - Centro di Documentazione per la Promozione della Salute